La poetessa romana sperimenta una poesia “cinematografica” fatta di corpi e desiderio per la collana dedicata alla poesia di ricerca diretta da Andrea De Alberti.
Si intitola “H24 – Materiali per un film” il nuovo lavoro della giovane poetessa romana Simona Menicocci, inserita nella collana Fuorimenù diretta da Andrea De Alberti per l’editore pavese Blonk. Dopo Andrea Raos e Marco Giovenale, quindi, un nuovo appuntamento con la poesia contemporanea e di ricerca.
Il nuovo libro di Simona Menicocci propone testi di ispirazione dichiaratamente cinematografica, che sulla scena della pagina proiettano sequenze in cui si alternano movimenti e pensieri, voce interiore e voce fuori campo. Il risultato è un continuo e intenso gioco tra visione e parola: nei versi/fotogrammi assistiamo all’incontro tra un lui e una lei che nel corpo e nel desiderio realizzano una dimensione “altra”, in cui riflessioni e digressioni sembrano fondersi con muscoli e ossa.
Una scrittura che, nello spirito della collana e della linea editoriale di Blonk, ci porta a esplorare nuovi territori e apre a nuove suggestioni.
«Il libro, sorto da un’ipotesi di film, si articola infatti per successione di fotogrammi, posizioni, narrazioni in voice-over. Ne deriva un somnium fisico, trascritto in una lingua furente, che a partire da uno sforzo di unione tra corpi pensanti si incendia di una voluptas lucreziano-epicurea, conoscitiva: la verbigerazione attraversa il caos e ad esso risponde, creando varchi tra il filosofico, il biologico, il tecnico, e anagrammando («apnea / peana») il nucleo di contrari che lega vivente e non-vivente»_ Dalla postfazione di Luigi Severi

